Perché creare Lil' Wines?

Ho deciso di creare Lil' Wines per aiutare le medio-piccole aziende vitivinicole italiane ad esportare i loro vini in tutto il mondo
Nel corso degli anni mi sono imbattuta diverse volte nelle cantine a gestione familiare che si sono trovate di fronte ad un bivio: investire le poche risorse economiche che hanno in una figura professionale come export manager oppure sostituire della vecchia attrezzatura come trattori, filto-pressa o la stampante per le eticchette. Per quasi tutti la scelta era scontata. E' piu importante avere i mezzi per andare a lavorare nei campi. E' più importante riuscire a fare un buon prodotto. E' più importante avere un packaging accattivante. Ma che succede una volta ottenuto tutto questo? Si spera in una botta di fortuna: "ho un buon prodotto - qualcuno sicuramente vorrà comprarlo".

Purtroppo la maggior parte delle medio-piccole cantine ha scoperto a proprie spese che non è sempre cosi.
Non è vero che basta avere un buon prodotto per riuscire a vendere.Non è vero che basta avere un packaging accattivante per essere attraenti sul mercato. Non è vero che basta avere una bella storia di seconda/terza generazione di viticoltori alle spalle perchè a qualcuno possa interessare sentirla.
Solo in Italia nel 2018 risultano esserci oltre 49.000 imbottigliatori - un numero spaventoso. Come distinguersi dunque in questo mare di vino?

Ci sono fattori che possono facilitare l'interesse di un'importatore: brand, denominazione, premi, coltivazione biologica/biodinamica, prezzo, packaging, etc.

Il mondo dell'export è complicato ed in continua evoluzione. In Russia, sopratutto nelle grandi città, il consumo del vino sta superando la vodka e la birra. In Cina ogni anno si registrano migliaia di iscritti ai corsi WSET. I paesi, fino a pochi anni fa, sconosciuti come Kazakhistan e Azerbajan stanno diventando attori importantissimi sulla scena dell'export.
Non basta avere un buon prodotto per riuscire a vendere
Non basta avere un packaging accattivante per essere attraenti sul mercato
Partecipare a una fiera può arrivare a costare fino a 10.000 euro e comunque andarci senza un'agenda di appuntamenti sarebbe pressoche inutile. Certo, ci si può iscrivere a incontri B2B o walk around tasting già programmati! Ma in questo caso le domande successive sorgono spontanee:

1. Quali paesi scegliere?
2. Siete sicuri che quel determinato paese è interessato al vostro prodotto??

La cosa importante che si deve tenere presente è che tutti i paesi sono diversi fra di loro. Per alcuni servono solo la fattura e il DDT, per qualcun altro E-AD, analisi di laboratorio, certificato di origine, certificato che non vengono aggiunti prodotti OGM ecc. In alcuni casi è neccessario attaccare diverse retro etichette o marche d'accisa.Quando si lavora con diversi paesi dove ognuno ha le sue regole e richieste organizzare un imbottigliamento può essere complicato.

Ho il tempo, le capacità ed esperienza per prendermi carico dei vostri problemi con la documentazione necessaria per l'export, come per esempio contratti con la Russia e Ucraina, FDA e Cola Waivers. Ho studiato le abitudini e statistiche della maggior parte dei paesi al mondo e possiedo un database di oltre 40.000 importatori che posso contattare per conto vostro.


* Ulteriori informazioni sui servizi potete trovare nel panello "Menu" -> "Servizi"
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